Le destinazioni
Cinque terre
portovenere
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Le cinque terre
Le Cinque Terre rappresentano una delle aree mediterranee naturali e seminaturali più incontaminate e più estese della Liguria; ciò è dovuto a ragioni principalmente storiche e geomorfologiche che hanno impedito una espansione edilizia eccessiva e la costruzione di assi viari principali (che invece percorrono più internamente la Val di Vara).
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Le attività umane e specialmente la viticoltura, hanno contribuito a creare un paesaggio unico al mondo nel quale lo sviluppo dei tipici “muri a secco” raggiunge complessivamente quello della famosa muraglia cinese. Tutto ciò unitamente alle caratteristiche di un mare cristallino, a testimonianze architettoniche di valore, ad una rete di sentieri tra le più ricche ed invidiabili nelle zone mediterranee, ha reso le Cinque Terre una meta sempre più ambita da turisti italiani e stranieri.
Questo non è tanto il risultato di una campagna promozionale ben riuscita quanto un riconoscimento spontaneo dell’unicità di un luogo, della sua bellezza, della piacevolezza che se ne ricava dal soggiornarvi o dal visitarlo…
E’ importante sottolineare che le Cinque Terre non sono identificabili come una classica meta turistica…in particolare a Manarola e Corniglia tutto è rimasto come un tempo, per nulla adattato alla nuova vocazione turistica di queste località; la vita degli abitanti è solo marginalmente influenzata dal turismo.
Questo è senza dubbio il punto di forza delle Cinque Terre: una dimensione diversa, lontana dagli stress delle città e allo stesso tempo lontana dai paradisi turistici dell’ “all inclusive” dove tutto è attentamente pianificato ed organizzato. Naturalmente questa unicità impone dei sacrifici: la difficoltà degli spostamenti, la scomodità del parcheggio, la carenza di servizi, i faticosi sali-scendi…
Le Cinque Terre in definitiva non sono per tutti; non per chi ama (ed è peraltro un rispettabilissimo punto di vista) esclusivamente una vacanza comoda e servita… non vogliamo correre il rischio che il turista possa attendersi qualcosa di diverso dalla realtà; sappiamo però che chi ama veramente le Cinque Terre non le vorrebbe diverse da come sono!

portovenere
Le origini del toponimo Porto Venere sono documentate a partire dal II sec. d.C. quando in un antico itinerario nautico “Portus Veneris” è indicato quale stazione navale delle triremi romane per le rotte della Gallia e della Spagna.
Sicuramente antecedente a questa data è però l’insediamento nel promontorio che a partire dal 1113 divenne “baluardo di Genova nel Tirreno” a seguito della cessione che ne fu fatta alla Repubblica marinara dai Signori di Vezzano.
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Furono per l’appunto i Genovesi a costruire il borgo fortificato così come lo vediamo ancora oggi e ad erigervi nel 1160 la cinta muraria ed il Castello che oggi svetta sull’abitato nelle massicce forme rimaneggiate nel XVI secolo.
Il Borgo di Porto Venere si offre, nelle sue forme pressoché immutate nel corso di 8 secoli, alla visita del turista che ne può apprezzare l’ineguagliabile panorama, gli scorci caratteristici e pittoreschi, l’unicità degli antichi portali delle case torri che si allineano strette l’una all’altra sui carruggi e sulla calata.

portofino
Celebre borgo marinaro e porto naturale situato nel mezzo di una profonda insenatura dell’omonimo capo, Portofino è da tempo rinomato e mondano centro turistico conosciuto in tutto il mondo. L’abitato, privo di spiaggia, si affaccia sul porticciolo sempre affollato da lussuose imbarcazioni da diporto ed è circondato dalla folta vegetazione di ulivi, lecci, pini e cipressi delle pendici retrostanti.
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L’antico Portus Delphini ricordato da Plinio ha origini antichissime, probabilmente per le sue caratteristiche di approdo riparato e sicuro per le navi in viaggio nel Mar Ligure. Il nucleo primitivo dell’abitato è sorto presso la chiesa di S. Martino, ampliandosi successivamente intorno alla baia e verso l’entroterra. Nel X sec. Portofino divenne proprietà dell’abbazia di S. Fruttuoso legata a Martino Doria.
Qui vi sono le tombe di sette membri della famiglia Doria morti tra il 1275 e il 1305. Passò poi sotto la giurisdizione di Rapallo e, indirettamente, della Repubblica di Genova. Lo sviluppo turistico ha avuto inizio tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 grazie alla borghesia genovese e ha trasformato la famosa “piazzetta” e il “borgo dei pescatori” in ambita meta di un turismo d’elite di rilevanza internazionale.
Da non erdere anche la parrocchiale dedicata a San Martino di Tour, l’antica fortezza di San Giorgio o Castello Brown, posta sul promontorio di Portofino, la chiesa di San Giorgio, l’Oratorio dell’Assunta.

lerici
Lerici, insieme a La Spezia e Porto Venere, è uno dei tre comuni che si affacciano sul Golfo dei Poeti. La frazione di Tellaro fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia. Per molti anni, Lerici ha ospitato Lord Byron, Mary Shelley e Percy Bysshe Shelley. È uno dei borghi marinari più famosi della Liguria e del nord dell’Italia in generale, è infatti meta di moltissimi turisti durante tutto l’arco dell’anno.
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Il territorio di Lerici è situato nella Riviera di Levante, sulla sponda orientale del golfo della Spezia. Sorge al centro di una piccola insenatura naturale, denominata Seno di Lerici e dominata da un promontorio su cui spicca l’imponente castello, oggi sede museale. Quasi di fronte al borgo capoluogo, oltre la località della Venere Azzurra, si trova l’abitato di San Terenzo.

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